giovedì, aprile 20, 2006

Elisewin e Adams

[…]
Si voltò e lentamente tornò sui suoi passi. Non c’era più vento, non c’era più notte, non c’era più mare, per lei. Andava, e sapeva dove andare. Questo era tutto. Sensazione meravigliosa. Di quando il destino finalmente si schiude, e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell’avvicinamento. Quell’accostarsi. Si vorrebbe non finisse mai. Il gesto di consegnarsi al destino. Quella è un’emozione. Senza più dilemmi, senza più menzogne. Sapere dove. E raggiungerlo. Qualunque sia, il destino.

Camminava – ed era la cosa più bella che avesse mai fatto.
[…]E al centro della stanza, in piedi, immobile, Adams. Che la guarda.
Un passo dopo l’altro, fino ad arrivargli vicino. E dirgli:
- Non mi farai del male, vero?
Non le farà del male, vero?
- No.
No.
Allora
Elisewin
prese
tra le mani
il volto
di quell’uomo
e
lo baciò.


Nelle terre di Carewall, non smetterebbero mai di raccontare questa storia. Se solo la conoscessero. Non smetterebbero mai. Ognuno a modo suo, ma tutti continuerebbero a raccontare di quei due e di un’intera notte passata a restituirsi la vita, l’un l’altra, con le labbra e con le mani, una ragazzina che non ha visto nulla e un uomo che ha visto troppo, uno dentro l’altra – ogni palmo di pelle è un viaggio, di scoperta, di ritorno – nella bocca di Adams a sentire il sapore del mondo, sul seno di Elisewin a dimenticarlo […] – chi l’avrebbe mai detto che baciando gli occhi di un uomo si possa vedere così lontano – accarezzando le gambe di una ragazzina si possa correre così veloci e fuggire – fuggire da tutto – vedere lontano – […] , e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo è il meraviglioso – questo continuerebbero a raccontare, per sempre, nelle terre di Carewall, […] – forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano – e nemmeno è amore, questo è stupefacente, ma è mani, e pelle, labbra, stupore, sesso, sapore – tristezza, forse – perfino tristezza – desiderio – quando lo racconteranno non diranno la parola amore – mille parole diranno, taceranno amore – tace tutto, intorno.

[…]Come glielo dici, a una donna così, che tu vorresti salvarti, e ancora di più vorresti salvare lei con te, e non fare altro che salvarla, e salvarti, tutta una vita, ma non si può, ognuno ha il suo viaggio, da fare, […]non hai parole per farlo, parole che ci stiano bene, lì, tra quei baci e sulla pelle, parole giuste, non ce n’è, hai un bel cercarle, […]non le trovi, hanno sempre una musica sbagliata, è la musica che gli manca, lì, tra quei baci e sulla pelle, è una questione di musica. […]

Come glielo dici, a un uomo così, che ti sta perdendo?

[…]è la musica che è difficile da trovare, per dirselo, […]per sciogliere la pena, […]la musica giusta perché sia una danza, in qualche modo, e non uno strappo quell’andaresene, quello scivolare via, verso la vita e lontano dalla vita, strano pendolo dell’anima, salvifico e assassino, a saperlo danzare farebbe meno male, e per questo gli amanti, tutti, cercano quella musica, in quel momento, […]e sanno che, ad averne il coraggio, solo il silenzio lo sarebbe, musica, esatta musica, un largo silenzio amoroso, radura del commiato e stanco lago che infine cola nel palmo di una piccola melodia, imparata da sempre, da cantare sotto voce
- Addio, Elisewin.
Una melodia da nulla.
- Addio, Thomas.

da «Oceano Mare»
Alessandro Baricco

venerdì, aprile 07, 2006

Here's to the crazy ones














Here's to the crazy ones, the misfits, the rebels, the troublemakers.
The round pegs in the square holes.
The ones who see things differently.
They're not fond of rules, and they have no respect for the status quo.
You can quote them,disagree with them,glorify or villify them.
About the only thing you can't do is ignore them.
Because they change things, they push the human race forward.


And while some may see them as the crazy ones, we see genius.
Because the people who are crazy enough to think they can change the world are the ones who do !