sabato, luglio 01, 2006

La mia Africa

"Si, credo che sia cosí, è prorio quello che si e' sentito dire mille volte: la teribile bellezza degli spazi solitari e irraggiungibili, la meraviglia e il terrore dell'infinito, il dilatarsi del tempo, la quiete, il silenzio, la solitudine...
Ma forse tale fascino non è che uno dei nomi del narcisismo: l'orgoglio, la vanità di sentirsi vivo in condizioni estreme, scoprire risorse insospettabili all'interno di noi stessi. Sì, anche, ma forse c'è qualcosa di più. O di meno. Forse quel che ci pesa, terrorizza e seduce, è una negazione piuttosto che un'affermazione, un'assenza piuttosto che una presenza. Forse è' la mancanza di segni e di simboli, di cartelli e di pubblicità, di idoli e di bandiere, di promesse e di speranze. Arrivare, finalmente, a una certezza chiara, assoluta. Il deserto come pienezza del vuoto, come negazione di ogni illusione. La vita allo stato puro, fragile, felice, assurda, piena, vulnerabile".
da "La rosa del deserto, verso il mistero dei Tassili", Pep Subirós

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